Un mazzo di carte elegantemente illustrate da Jacopo Camagni con immagini liberamente ispirate all’antica Grecia, una sfida all’ultima prostituta tra eventi terreni e divini.Box_SB

 

Sono da sempre appassionata di antichità, ma non avevo mai affrontato l’antica Grecia dal punto di vista di un “pornoboskos” (tenutario di bordello). Con l’ultimo gioco di carte creato da Immanuel Casto, anche se non si tratta per nulla di un tentativo di ricostruzione storica, ho potuto viaggiare nel tempo per gestire una squadra di pornai, etere e baccanti, contro altri lenoni.

 

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Le “Squillo”: Pornai, Etere e Baccanti

 

La prostituzione rappresentava, nell’antica Grecia, un’attività economica importante ed era legalizzata e regolata dai governi delle varie polis. Le donne erano notevolmente emarginate in quella civiltà ed è probabile che le prostitute non godessero di una condizione migliore. Quelle di livello inferiore, le pornai, erano infatti delle schiave, sfruttate dal proprietario. Le etere, colte e raffinate, potevano forse godere di qualche privilegio in più e alcune di loro, come Aspasia e Frine, sono anche passate alla storia. Immanuel Casto inserisce accanto a queste meretrici anche le baccanti, donne invasate dal dio Dioniso, che possono avere abilità favorevoli ma anche creare scompiglio.

 

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Alcune carte “Evento”

Non mancano eventi terreni e interventi divini a rendere il gioco interessante e vivace.

Ad esempio un cliente filosofo potrà – con la sua sapienza – potenziare una prostituta, mentre vantare conoscenze tra le alte sfere di Atene può permetterci di vanificare l’intervento di un avversario, allo stesso modo l’intervento di Zeus può incenerire una donna con la sua folgore mentre quello di Afrodite può permettere di raddoppiare gli incassi.

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Interventi divini nelle carte “Oracolo”

 

Questo quindi lo spirito del gioco, sfrontato, irriverente, goliardico e, senza dubbio, divertente.

La prima edizione di Squillo aveva fruttato al Casto Divo persino un’interrogazione parlamentare e non mancano detrattori di ogni sorta, da chi si limita a recensire il gioco in quanto tale, definendolo ripetitivo a chi addirittura lo indica come colpevole di istigare allo sfruttamento della prostituzione: nel mezzo le accuse di volgarità, oscenità, immoralità.

Ho giocato con amici e ho trovato il gioco molto divertente. Evito di dare un giudizio morale, sia perché il mio spirito me lo impedisce, sia perché il gioco è esplicitamente riservato ad un pubblico adulto (quindi definirlo “diseducativo” mi sembra illogico).

Poi lasciatemelo dire: se usassimo lo stesso metro per criticare giochi come Monopoli, il cui scopo è ridurre gli avversari in bancarotta o Risiko, con il quale dobbiamo conquistare il mondo a colpi di carri armati, ci resterebbe solo la tombola da giocare e senza nemmeno citare la smorfia!

Vieni anche tu a conoscere Immanuel Casto il giorno di San Valentino a Varese presso Crazy Comics!

https://www.facebook.com/events/1702235206657050/


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